CHE COS'È UN PIR?
Contratto stipulato proprio al culmine della più grande bolla di sempre fra Stato italiano e risparmiatore, in base al quale il secondo può investire fino a 150 mila euro in cinque anni, 70% dei quali obbligatoriamente in azioni e bond emersi da società domestiche. In cambio, lo Stato garantisce le seguenti controprestazioni:
1) nel caso in cui il risparmiatore, dopo almeno cinque anni, realizzi una plusvalenza, rinuncia alla sua parte (tasse). Peccato, che i bond rendano poco o niente, a fronte di un rischio tassi enorme. Sulle azioni vale la stessa considerazione, con l'aggravante che le poche mid/small cap di qualità, su cui si deve concentrare almeno il 21% del portafoglio, sono già arrivate a prezzi inverosimili (+ 50% per le piu gettonate) proprio a causa dei flussi sproporzionati garantiti dai PIR (10 mld nel 2017)
2) nel caso in cui il risparmiatore venda in perdita, travolto dal panico che accompagnerà lo scoppio della bolla globale, lo Stato si impegna, analogamente al caso 1, a lasciargli la piena titolarità del risultato...
In sintesi: visto il timing assolutamente infelice, il PIR rischia di essere solo l'ennesimo PAC(co) per i risparmiatori...che a non pagare tasse sulle perdite erano capaci anche da soli...
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