Continua la "caduta degli dei": adesso tocca a Google (Alphabet)

Nel post di un mesetto fa su Trump e Amazon si diceva: prima Facebook, adesso Amazon, poi toccherà a Apple, Google (Alphabet) e Netflix...insomma i "fantastici cinque". Quelli che, da soli, spiegano tutta l'inverosimile performance del Nasdaq e buona parte di quella del S&P in questi anni. Gli stessi su cui sono state costruite colossali posizioni a leva da parte dei maggiori hedge funds mondiali, grazie ai tassi zero garantiti dalle banche centrali...Beh, direi che ci siamo! Ormai all'appello manca solo Netflix (sarà per il prossimo quarter...). Storie e motivazioni apparentemente diverse ma destino comune: un inevitabile e traumatico ritorno a valutazioni almeno "decenti". Ma il trucco sta tutto in quel "apparentemente diverse". L'affabulazione dei media farlocchi parlerà infatti di storie e problemi variegati: Facebook che subisce lo scandalo dei profili venduti, Amazon che è minacciata da quel cattivone di Trump, le stime su Google ed Apple che si scoprono "improvvisamente" troppo ottimistiche e via sproloquiando...Lo stesso faranno le grandi banche internazionali, i cui analisti hanno fino a ieri pompato senza ritegno questi feticci, portandoli così lontano da ogni ragionevole "valore" . Con questo atteggiamento, sia i giornalisti (per ignoranza e/o malafede) che gli analisti (per sicura malafede, ben retribuita) avranno reso al pubblico il loro solito, pessimo servizio. Storie vecchie, tutto già visto e sentito ogni volta che si è giunti al tramonto di un bull market. Eppure, la vera motivazione di quella che sarà, per i "fantastici cinque", una lunghissima traversata del deserto, è in realtà la stessa, e si riassume in due parole: BOLLA COLOSSALE! Esattamente come avvenuto nel 2000, nello stesso settore tech, ma stavolta il fenomeno è enormemente più concentrato! Per intenderci: la capitalizzazione che vent'anni fa era "spalmata" sui primi cinquanta titoli, oggi è monopolizzata dai "cinque"! Questo è il motivo "di mercato" per cui gli ex fantastici sono destinati a sbriciolarsi in questo bear market. Ma c'è anche e soprattutto una ragione "fondamentale" che ci induce a ritenere che la pacchia, per loro, stia volgendo al termine. Almeno tre di questi, infatti, (Facebook, Amazon, Google) costituiscono le metastasi di quel liberismo selvaggio e senza regole che la rete ha permesso e garantito (ma vuoi dire che fosse tutto previsto e voluto fin dall'inizio e che internet non è quella meravigliosa creatura spontanea nata, un giorno, per caso..?). Questo deserto, etico e normativo, ha permesso loro:
1) una irridente elusione fiscale globale
2) un imbarazzante abuso di posizione dominante, senza eguali nella storia economica
3) un massacro sistematico del concetto di privacy e tutela dei dati personali. Il paradosso è che ciò avviene proprio mentre gli Stati nazionali, con leggi e leggine, fingono di perseguire una esasperante ed inutile "tutela" della privacy stessa! Come dire: attenzione estrema alla pagliuzza, mentre la trave ha già ampiamente fatto il suo osceno e doloroso percorso...(che poi, detto tra noi, quelli che stanno su Facebook et similia un pò se lo meritano!)
Ora io mi domando: con la fine della globalizzazione, promossa e avviava dal compagno Trump, unita alla rinascita di un sano spirito nazionalistico quasi ovunque (ad opera di quei cattivoni dei "populisti"), volete che le entità nazionali, riappropriandosi dalle loro normale sovranità, non decidano di mettere mano allo scempio di cui sopra?
E cosa potrebbe significare. questo, in soldoni, per i nostri predatori del web"?
Azzardo: tasse, costi, regole, limiti, divieti, sanzioni...