SuperMario Draghi: lo sporco gioco del "poliziotto buono"

Quando la recente storia economica europea potrà essere riscritta con il sufficiente distacco, molti resteranno sconcertati nello scoprire la verità su questo personaggio. Una verità che il presidente Cossiga ci ha peraltro già consegnato, in un audio memorabile. Per adesso resiste ancora l'aura di "SuperMario", costruita scientificamente dal sistema dei media al servizio della finanza apolide internazionale (e pensare che basterebbe interrogarsi su questo ridicolo soprannome per capire tutto...). La realta è un'altra: collaborazionista del quarto Reich sotto mentite spoglie, ovvero "poliziotto buono" della coppia che, tramite l'€uromostro, ha distrutto le economie dei paesi diversamente teutonici. E serviva proprio un italiano per rassicurare i suoi connazionali e gli altri popoli europei, uno che desse loro la fallace sensazione di essere ben rappresentati e difesi dal poliziotto cattivo ("whatever it takes", appunto...). E cosa lascerà, fra un anno, alla scadenza del suo mandato? Un Europa molto probabilmente in recessione, pur con i tassi a zero! A quel punto si aprirà, inevitabile, il baratro "alla giapponese", con la BCE smascherata in tutta la sua impotenza ed inutilità. Non bastavano dunque i disastri di MontePaschi et similia, maturati indisturbati sotto il suo governatorato di BankItalia, o la svendita del nostro patrimonio aziendale pubblico, da altri ordinata e da lui eseguita ("Britannia cruise"), o la indegna letterina scritta nel 2011 con gli altri golpisti...No! Ci doveva anche regalare il suo fallimentare QE, il cui unico risultato certo è la più colossale bolla finanziaria che la storia ricordi, ed il cui imminente scoppio devasterà i risparmi degli europei per i lustri a venire...ma questi non saranno problemi di SuperMario! Lui, infatti, potrà osservare con il consueto cinismo le macerie lasciate, forte, ancora una volta, di un ruolo ed uno stipendio principeschi che Goldman Sachs gli avrà sicuramente già riservato...Di fronte a questo desolante scenario, che dovrebbe indignare qualunque europeo non teutonico, rimane una sola, grande, concreta speranza: che il prossimo governatore della BCE, chiunque sia, ...non termini il suo mandato!