L'ingrato mestiere di "strategist"

Questa tabella riporta le più recenti previsioni di tutti i principali "strategist" mondiali circa il valore a fine 2019 dell'indice S&P 500: praticamente tutti si aspetta(va)no nuovi massimi storici...

Che dire, dopo che a dicembre 2018 anche gli indici americani sono ufficialmente entrati in bear market (quelli europei e mondiali lo sono già da tempo)? Nessuna meraviglia! Chi sono infatti costoro? Profeti del passato e, spesso, nemmeno di quello...funamboli del "copia/incolla", meri ingranaggi  nel processo di creazione/trasmissione del consenso. Consenso che, per banche, brokers, gestori, analisti, consulenti, media specializzati (insomma, tutto il carrozzone della finanza), non può che essere orientato al rialzo, cioè l'unica direzione portatrice di profitti e benemerenze varie. Il bear market resta dunque un tabù: innominabile, se non a posteriori. E pazienza se i clienti/investitori/risparmiatori/lettori vedono ogni volta (almeno) dimezzare il valore del proprio portafoglio azionario (portafoglio che, immancabilmente, raggiunge il suo massimo peso proprio in corrispondenza dei picchi di mercato...). Ma non dobbiamo provare pena per questi sedicenti "strategist". Fare ciclicamente la figura dei fessi, per  colpa del "copia/incolla", è un'attività molto ben retribuita! Ci aggiorniamo fra un anno esatto...

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